Il Festival di Sanremo 2023 non è ancora iniziato ma la gestione Amadeus sta già facendo il pieno di polemiche. Si è già ampiamente discusso online del gigantesco numero di concorrenti big in gara ma anche della promessa di non invitare ospiti italiani alla kermesse (salvo poi invitarli davvero); il fan del concorso si sono pure riversati in commenti poco positivi sule nuove grafiche ufficiali del prossimo Festival, bocciate in maniera plateale. La faccenda però ha assunto toni maggiormente gravosi in quanto il tutto non si ferma al solo gusto personale ma anche alle professionalità coinvolte per la realizzazione di questo logo, a quanto pare, commissionate ad una azienda esterna alla Rai.
Sanremo 2023: la lettera al CdA Rai sul logo del Festival
A proposito di queste creazioni grafiche legate al Festival di Sanremo 2023, a pochi giorni prima dallo svelamento del logo e del concept artistico, Riccardo Laganà del Consiglio d'Amministrazione Rai inviava al direttore e agli amministratori Rai la seguente missiva:
Come grandi professionalità RAI possono essere calpestate da esercizi di potere irrispettosi e molto discutibili. Ci sarebbe da ringraziare e chiedere scusa al gruppo progettisti grafici RAI della Direzione Produzione TV. Il risultato di questa gestione? Tanto malcontento e professionalità di altissimo livello demotivate che cominciano a guardarsi intorno visto che non solo non vengono gratificati ma gli viene sottratto lavoro terminato senza concrete motivazioni. Non auguro mai a nessun Direttore di vedersi sfilato un lavoro appena terminato come invece hanno fatto senza porsi troppe domande con il reparto di progettazione Video Grafica.
Ecco la lettera inviata al CDA.
Da svariati anni il progetto grafico dell’identità visiva del Festival della canzone italiana di Sanremo è affidato alla professionalità dei progettisti videografici gestiti dalla Direzione Produzione TV di Roma. L’ideazione e la realizzazione del logo per l'edizione 2023 ha impegnato nello specifico un progettista del suddetto nucleo a tempo pieno per diverse settimane. Il lavoro è stato visionato e approvato dal regista e dal Direttore Artistico del Festival.
Dopo svariati giorni dalla scelta di una delle proposte presentate e, nonostante l'approvazione del lavoro svolto, la direzione di Genere Prime Time e la direzione Comunicazione si sono confrontati concordando la realizzazione di una proposta alternativa, appropriandosi di fatto del progetto. Ritengo tale decisione inopportuna nei tempi e nei modi perché lesiva e irrispettosa del lavoro svolto dai progettisti grafici del settore incaricato i quali hanno impiegato turni di lavoro e impegno di alcune settimane.
Questo ennesimo episodio denuncia una modalità a dir poco ambigua che si è ripetuta altre volte nel corso degli ultimi anni e in diverse produzioni. Nel corso degli anni la ex Direzione Creativa ha dunque in qualche modo scelto i lavori da curare sottraendo, senza alcun criterio oggettivo e procedure chiare, dei lavori che normalmente dovevano ricadere, come da declaratoria contrattuale, sotto la responsabilità di Produzione TV e dunque del nucleo di progettisti Videografici.
Sanremo 2023:il logo e i pareri social
Ma se la questione da un lato puramente tecnico e professionale sembra essere piuttosto delicata, quel che è peggio è che il risultato finale non è piaciuto affatto a chi il Festival lo deve seguire: i telespettatori.Non è difficile trovare sui principali social pareri parecchio negativi sulla nuova identità grafica di Sanremo 2023: c'è chi la trova la versione cheap del progetto realizzato per Eurovision Song Contest 2022, chi parla di una grafica troppo minimale ai limiti di Power point o Paint, chi non gradisce le cromie sul rosa, azzurro e fucsia.
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